Notizie


Anno catechistico 2022 - 2023  

Orario


II Elementare:      
III Elementare:     
IV Elementare:     
V Elementare:      
I Media:               
II Media:              

 

 

ORARIO SANTE MESSE  

FESTIVO
Inverno: 07:00 - 10:00 - 11:15 - 17:00 
Estate: 07:00 - 10:00 - 11:15
SABATO
Inverno: 18:00
Estate: 18:00
FERIALE
Inverno: 07:00 - 17:00 
Estate: 07:00 - 17:00 


ORARIO CATECHISMO  


Storia della Pieve

Esistente nel XII sec. ma probabilmente di struttura assai più antica, ha subito varie trasformazioni fino ai restauri dell' immediato dopoguerra, come si può vedere dalla facciata.

L'interno a tre navate ha una modesta veste Sette-Ottocentesca, dalla quale però emergono interessanti affreschi.

Di lato al presbiteriosono poste due tavole: una "circoncisione" (1601) del pratese Leonardo Mascagni, e un' "Assunta" (1580) di Michele Delle Colombe, mentre il coro, trecentesco, conserva interessanti resti di affreschi della fine di quel secolo, con la storia di S. Pietro, opera della bottega di Agnolo Gaddi.

 

San Pio Martire

Nel 1810 arriva da Roma, dalle Catacombe di Santa Ciriaca, l'urna contenente le spoglie di San Pio Martire. Tale urna viene esposta alla popolazione ogni 5 anni nel mese di settembre durante la festa ad esso dedicata. La festa culmina con l'ostensione del Santo nell'urna per le vie principali del paese l'ultimo giorno, la domenica, dei giorni di festa.

 

Don Didaco Bessi

Didaco Bessi nasce a Iolo (Prato) il 5 febbraio 1856. A soli 23 anni viene ordinato sacerdote e nominato cappellano e poi parroco nel paese natale. Da sacerdote entra a far parte del Terz'Ordine domenicano. La sua vita si è consumata interamente nel servizio pastorale nella parrocchia di Iolo: amò così tanto la sua gente, vivendo in mezzo ad essa, che ne vide con chiarezza i bisogni, dettati soprattutto dai disagi sociali creati dal passaggio, alla fine del secolo XIX, da un’economia prevalentemente agricola ad un mondo in via di industrializzazione. Pastore con il cuore di Cristo, si commuoveva vedendo i bisogni e le povertà del suo popolo: povertà di mezzi, di salute, di istruzione, ma anche di Vangelo, di senso di vita, delle motivazioni per vivere, amare, lavorare. Nel 1895, con un gruppo di cinque giovani della parrocchia, dà vita ad una nuova famiglia religiosa inserendola nella spiritualità, otto volte centenaria, di San Domenico e affidandola alla Madonna del Rosario. A questa fondazione egli dedica tutte le sue migliori energie: forma le suore, apre una scuola, invia le suore ad assistere gli ammalati e i moribondi. Nel 1910 in collaborazione con la Misericordia di Prato mette a disposizione alcuni locali parrocchiali per realizzare un centro di primo soccorso per la frazione di Iolo e i suoi dintorni, che farà nascere, dopo la sua morte, la sezione locale della Arciconfraternita della Misericordia di Prato nel 1921. I poveri, gli emarginati, gli abbandonati, i sofferenti sono al centro della sua tenerezza e delle sue cure. Dopo la morte di don Didaco, avvenuta nel 1919, le sue figlie, Domenicane di Santa Maria del Rosario, continuano a vivere la sua ansia apostolica attraverso l’ideale di san Domenico, di annunciare il Vangelo a tutti con la parola e la vita non solo a Iolo e nella diocesi di Prato e in alcune diocesi italiane, ma anche in India, in Polonia, in Ecuador, in Romania. L’eredità spirituale di don Didaco rimane viva nelle sue figlie, che l’hanno continuamente ringiovanita in una fedeltà dinamica come risposta alle sfide delle novità dei tempi e delle diversità delle culture.

La chiesa, originariamente intitolata a San Donato, uno dei santi più venerati in epoca longobarda, divenne pieve intorno al 1040. Della titolazione attuale a San Pietro si ha notizia circa un secolo dopo, quando l’edificio venne probabilmente ampliato.

Altre modifiche furono eseguite nel XIV secolo, con la costruzione di un nuovo coro, e nei restauri complessivi del XVIII e XIX secolo, avviati dopo la scoperta di una serie di affreschi parietali e conclusi nel 1899. Anche nel secondo dopoguerra la pieve fu interessata da alcuni lavori di ristrutturazione, che conferirono l’aspetto attuale del prospetto basilicale, con facciata a capanna.

 

La pieve



La parte inferiore della facciata, fino all’altezza del portale centrale, risale al XII secolo ed è costituita da filaretto di alberese e qualche inserto in serpentino verde.

Sopra l’archivolto del portale centrale prosegue in altezza una regolare muratura in mattoni rossi, del primo Duecento, con bifora centrale, mentre ai lati vi furono aggiunte nel 1944-45 due murature in pietra bianca alberese, corrispondenti alle navatelle dell’interno. Sulla sinistra della facciata troviamo un tabernacolo a cappella con grande arco, nel quale è dipinto un monocromo Crocifisso con Vergine e San Giovanni, della seconda metà del Quattrocento. Sul lato opposto della chiesa è presente la canonica, progettata dal noto architetto pratese Giuseppe Valentini, stesso autore del campanile.

All’interno la pieve mostra un impianto basilicale a tre navate, scandite da pilastri quadrangolari; in origine erano presenti tre absidi nel presbiterio, poi abbattute per costruirvi un coro. Nel 1944 circa vennero aggiunte anche le due cappelle laterali. Le pareti intonacate delle navate sono intervallate da affreschi del Tre-Quattrocento, che ripercorrono l’intero perimetro dell’edificio. Sulla parete della navata sinistra troviamo pitture attribuite al fiorentino Pietro d’Antonio del tardo Quattrocento. Sono riconoscibili, nonostante le vaste lacune pittoriche, una Sant’Anna con la Vergine, Santa Lucia, San Francesco, Raffaele e Tobiolo, e un’Annunciazione. Sopra una nicchia vi sono invece affreschi del tardo XIV secolo - inizio XV: San Sebastiano, Adorazione dei pastori,un tondo con Dio Padre.

Sulla destra è presente un’altra cappellina, forse l’antica sacrestia, il cui ingresso è sormontato da una tavola del 1601 con la Circoncisione e Santa Caterina d’Alessandria del pittore pratese Leonardo Mascagni.

Il coro trecentesco ha volte a crociera e un altare centrale. Le pareti sono decorate con affreschi del tardo Trecento raffiguranti Storie di San Pietro (da sinistra: Miracolo, Consegna della verga, Tributo; in alto Crocifissione di San Pietro, in basso Carcere), forse opera di un collaboratore di Agnolo Gaddi nella cappella della Sacra Cintola in Duomo.

Nella cappella presbiteriale destra è invece presente una tela di Matteo Rosselli con San Giuseppe e il Bambino (1615-20) e un Crocifisso ligneo artigianale della fine del Settecento. Sull’altare si trova un’urna dove sono riposte le reliquie di San Pio dal 1810, provenienti dalle catacombe di Roma. Sulla parete sinistra troviamo inoltre una tavola cinquecentesca con l’Assunta e i Santi Jacopo e Andrea di Michele delle Colombe.

Di fronte alla pieve la sede della Compagnia fu progettata nel primo dopoguerra su disegno originario di Giovanni Michelucci.

Per informazioni

Per maggiori informazioni contattare la Parrocchia.

Pieve di S.Pietro a Iolo
Piazza della Pieve, 3 - Iolo
59100 Prato (PO)
Tel: 0574 620088

Parroco: Don Giancarlo Innocenti
Viceparroco: -

Siti consigliati